Parquet, guida alle geometrie di posa

La scelta del parquet non riguarda soltanto la tipologia di legno e il suo colore ma anche la sua geometria di posa. Di cosa si tratta? La geometria di posa -o schema di posa- è il modello da seguire nella fase di posa del materiale, che contribuirà a definire l’aspetto finale complessivo del pavimento.
Si tratta di un aspetto molto importante perché caratterizza in modo rilevante l’ambiente, il suo stile e persino l’atmosfera che si respira. Esistono tante alternative e ciascuna ha i suoi effetti sulla percezione dello spazio.
Lo schema di posa può persino aiutarci a correggere, almeno visivamente, l’irregolarità della pianta, oppure contribuire a rendere più ampio e luminoso lo spazio. Ecco perché è importante fare una scelta consapevole, a partire dalla conoscenza dei diversi schemi e delle loro caratteristiche.
Come già detto, a disegni diversi corrispondono formati diversi e risultati di stile diversi, lo vedremo di seguito in dettaglio.

Diritta accostata: la geometria per interni in stile contemporaneo

La geometria di posa più regolare è detta “dritta accostata” oppure lineare: i listelli, rettangolari, si trovano in posizione parallela fra loro.
È un disegno sobrio e minimale che si adatta molto bene ad ambienti dallo stile contemporaneo ma anche industriale. Listelli di diverse dimensioni danno origine a diversi effetti di insieme: più piccoli hanno un effetto più grintoso, più grandi hanno un effetto più familiare. Essendo un disegno estremamente regolare, può essere utilizzato anche per rendere più armoniche le proporzioni di una pianta irregolare.

Cassero regolare e irregolare: un classico del Nord Europa

Nella posa a cassero irregolare o a correre, invece, i singoli elementi hanno la stessa larghezza ma differenti lunghezze e vengono posati in modo che le giunzioni di testa avvengano in posizioni del tutto irregolari. Questa geometria di posa consente di ottenere un effetto originale ed asimmetrico, ad oggi il più utilizzato.

La posa a cassero regolare impiega doghe rettangolari, tutte delle stesse dimensioni: nella prima fila le doghe sono poste una dopo l’altra, nella seconda fila sono poste allo stesso modo ma sfalsate rispetto alla prima. La distanza fra le giunture di testa delle diverse file è costante, e crea una cadenza geometrica e continua del pavimento. Quindi, nella geometria di posa complessiva vedremo alternarsi giunture e listoni, con un ritmo regolare e ripetuto. Si tratta di un tipo di posa molto ordinata, adatta a tutti gli stili, perfetta per realizzare ambienti di ogni tipo.

Nela posa a cassero irregolare, comunemente detta “a correre”, le singole doghe hanno larghezza costante, mentre la lunghezza può anche essere diversa. I listoni vengono posati in modo più casuale ed irregolare, e la distanza fra le giunzioni di testa non è mai costante. Questa geometria di posa crea un effetto originale, volutamente asimmetrico, e definisce ambienti più dinamici. La posa a correre riduce al minimo lo sfrido, proprio perché non c’è un vincolo di lunghezza degli elementi usati. Questa geometria di posa è detta anche “all’inglese” proprio perché è la posa più comune nelle tipiche case britanniche e in generale del Nord Europa. Può essere realizzata anche in diagonale, una scelta che, nel caso di pianta irregolare, può essere utile a camuffare il fuori squadro che con la posa dritta risulterebbe più visibile.

A spina di pesce: italiana oppure ungherese

Il disegno a spina di pesce si ottiene accostando i listelli in modo da formare tra loro un angolo. In base all’ampiezza dell’angolo la spina prende il nome di francese, ungherese oppure italiana.
La spina ungherese consiste nell’accostare listelli che hanno la forma di un parallelogramma i cui lati corti sono tagliati con un angolo di 60°. Il risultato è dinamico, elegante, con effetti cromatici e di texture molto diversi a seconda di come la luce va ad incidere sul legno.
La spina francese è molto simile, con la differenza che le estremità dei listelli sono tagliate con un angolo a 45°: le linee di congiunzione fra i listelli sono più fitte, e creano un effetto accentuato, particolarmente raffinato, perfetto per ambienti importanti.
L’ampiezza dell’angolo ha un impatto sulla percezione dello spazio: spine più larghe lo rendono visivamente più ampio, spine più strette lo rendono visivamente più dinamico e cangiante.
Per realizzare queste tipologie di posa è necessario incastrare una “doga destra” con una “doga sinistra” per creare le diverse file.

La spina italiana, infine, prevede l’utilizzo di listelli rettangolari accostati a formare angoli di 90 gradi: il lato corto di un listello viene posto in corrispondenza della parte iniziale del lato lungo di un secondo listello.

Parquet a “cassettoni”

La posa “a cassettoni” consiste nell’accostare moduli precostituiti, generalmente quadrati e di dimensioni abbastanza ampie, che già presentano delle composizioni ottenute accostando listelli di forma e dimensioni diverse. Il risultato è un disegno vario, dalle geometrie di posa articolate e sofisticate, estremamente decorative, ideali per ambienti eleganti e di prestigio.


Queste che abbiamo illustrato sono le geometrie di posa più diffuse; il parquet, però, consente di creare anche disegni del tutto personalizzati e su misura, più o meno regolari a seconda del gusto e della tipologia dell’ambiente da pavimentare.

La geometria di posa del gres porcellanato con effetto parquet

La geometria di posa non riguarda solo il parquet vero e proprio, ma anche i pavimenti che lo imitano. Il caso più diffuso è quello del gres porcellanato con effetto parquet, tra le alternative più apprezzate da chi ricerca la bellezza del parquet ma non vuole rinunciare alla praticità del gres. In questo caso, ad esempio, può essere interessante utilizzare lo stesso materiale per pavimento e pareti scegliendo pose diverse per l’uno e per l’altro.

Come scegliere la geometria di posa giusta?

Le possibili geometrie di posa sono dunque tante e diverse tra loro. Come scegliere, dunque, quella più adatta al proprio ambiente? Il primo aspetto da considerare è l’effetto o stile che si desidera creare. Una posa dritta accostata è perfetta per uno spazio contemporaneo, il cassero in legno chiaro evoca atmosfere scandinave, con una spina francese in rovere ci sembrerà di essere in una casa parigina, mentre una posa a cassettoni evocherà l’eleganza di una sontuosa dimora d’epoca.
Questi sono solo alcuni esempi delle atmosfere che ciascuna posa può evocare. La stessa posa, può creare effetti diversi in base all’orientamento che le viene dato rispetto, ad esempio, all’ingresso della stanza e alle sue proporzioni. Le geometrie di posa interagiscono anche con l’illuminazione, un aspetto da considerare per massimizzare la bellezza delle venature del legno.

L’importanza di abbinare disegni, essenze e proporzioni

Un altro aspetto da considerare è l’abbinamento di geometria, tonalità del legno e proporzioni: ricordiamoci che listoni grandi, chiari e con una posa regolare rendono lo spazio più luminoso e visivamente più ampio, listelli più piccoli, scuri e posati in modo più articolato riempiono maggiormente l’ambiente rendendolo, visivamente, più raccolto.
Non esiste una regola valida in assoluto, possiamo solo far riferimento al nostro obiettivo, ponendoci le domande giuste: abbiamo bisogno di far sembrare più largo uno spazio stretto? Proviamo con listoni chiari e posa a cassero regolare perpendicolari alle lunghezza. Oppure di renderlo più raccolto e familiare? Optiamo per una spina di pesce nelle tonalità del miele. E ancora, ci sono arredi d’epoca da abbinare? Evitiamo la posa diritta accostata che stonerebbe. Sono solo alcuni esempi da cui partire, perché ogni aspetto può essere utile a mettere a fuoco le nostre esigenze e individuare la geometria di posa più adatta a valorizzare lo spazio.