Posa del laminato: come viene effettuata?

Il pavimento in laminato coniuga la bellezza del legno – di cui riproduce l’aspetto –con un costo contenuto e un’ottima resistenza.


Se il parquet, dunque, rappresenta un’alternativa spesso costosa e delicata, il laminato è, invece, una scelta vantaggiosa in termini economici, e un’opzione ideale per chi cerca– per la casa ma anche per l’ufficio – un pavimento bello e pratico allo stesso tempo, dalla semplice manutenzione e che possa essere applicato senza andare incontro a interventi lunghi o invasivi.


La tipologia di posa più consigliata è quella flottante che – come vedremo di seguito – non prevede l’utilizzo di colla ma solo l’incastro delle doghe ed è preferibile perché consente di smontare il pavimento e riutilizzarlo, aiuta a contrastare gli effetti dell’umidità scongiurando la deformazione del materiale e preserva l’eventuale pavimento sottostante.


La posa del laminato, infatti, può essere effettuata anche su pavimento esistente evitando l’intervento di rimozione che comporterebbe costi aggiuntivi e lavori più lunghi.



I vantaggi del laminato

La versatilità del pavimento laminato è dovuta alla sua composizione a strati, il laminato è infatti il risultato di una lavorazione detta pressofusione con cui vengono assemblati almeno quattro strati.


Partendo dal basso, alla base troviamo un pannello in materiale plastico definito controbilanciatura il cui scopo è rendere stabile il pavimento. Segue lo strato in MDF (Medium DensityFiber Board) oppure HDF (High DensityFibreboard) materiali in fibra di legno sul quale sono poi collocati la laminatura e l’overlay.


Questi ultimi due strati fanno la differenza sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista pratico: la laminatura è infatti il foglio su cui è stampato il decoro o effetto parquet e l’overlay è lo strato protettivo trasparente che rende il pavimento in laminato resistente, durevole e facile da pulire.


Come dicevamo, questi strati sono legati insieme attraverso la pressofusione, questo significa che grazie a una forte pressione a cui sono sottoposti, i quattro elementi si uniscono e danno vita, appunto, al pavimento. Ciascuno strato ha la sua preziosa funzione, a partire dalle varie fasi della posa, vediamole in dettaglio.



Preparazione del fondo

Cosa avviene nella nostra casa, quando viene posato il pavimento in laminato? Innanzitutto occorre che l’ambiente sia sgombro ed è opportuno liberare la superficie da porte e battiscopa per poi procedere alla preparazione del fondo su cui sarà posato il laminato.


Preparare il fondo significa pulirlo e soprattutto farlo ben asciugare, perché il pavimento laminato pur non essendo un parquet vero e proprio ha comunque un’anima in fibra di legno e dunque risente dell’umidità che può provocare la deformazione delle doghe.


Per lo stesso motivo, prima di essere posato, il materiale deve essere tenuto, ancora sigillato, sul cantiere per 48 ore, in questo modo potrà acclimatarsi, e adattarsi alle condizioni di temperatura e umidità dell’ambiente.


Il fondo deve essere anche perfettamente livellato, sia nel caso di massetto che nel caso di posa su pavimento preesistente. Per correggere eventuali dislivelli viene utilizzato un prodotto detto livellante, che ha tempi di asciugatura variabile ma tendenzialmente non inferiori alle 24 ore.


Stesura del sottopavimento

Il fondo ben pulito, livellato e asciutto è pronto al passaggio successivo: la stesura del materassino sottopavimento, uno strato che svolge più di una funzione non solo durante la posa in opera ma anche a lavori ultimati, nell’utilizzo vero e proprio del pavimento.


Il materassino sottopavimento per il laminato costituisce infatti una base uniforme su cui procedere al montaggio delle doghe ma è soprattutto un prezioso elemento che isola dalle vibrazioni e dall’umidità.


Infatti, attutisce gli effetti del calpestio riducendo il rumore e l’impatto sulle doghe, e allo stesso tempo isola dal freddo e dall’umidità di risalita che potrebbe deformarle. Esistono vari tipi di materassino che si classificano proprio in base alla capacità di rispondere all’umidità e al calpestio.


Del resto, i laminati stessi si distinguono anche in base all’indice di calpestio che si riferisce proprio alla resistenza del pavimento a questo tipo di sollecitazione, che negli ambienti di lavoro, ad esempio, è tendenzialmente maggiore rispetto agli ambienti domestici.


Materassino per laminato

Nella foto: Materassino per laminato


Tutte le fasi della posa flottante

A questo punto si procede con la posa vera e propria, che nel caso dei pavimenti in laminato è prevalentemente flottante.


Cosa vuol dire? La posa flottante non prevede l’utilizzo di colla, le doghe sono montate a incastro grazie alle scanalature e linguette laterali presenti sullo strato in fibra di legno, che, appunto, sono configurate in modo da incastrarsi l’una nell’altra.


Questo vuol dire che la stessa doga avrà su un lato la scanalatura e sull’altro la linguetta che andrà a sua volta ad incastrarsi nella scanalatura della doga successiva e così via.


Nel posare la prima doga di laminato, è opportuno partire avendo in corrispondenza della parete la scanalatura e sull’altro lato la linguetta. Un martello viene utilizzato per perfezionare l’incastro.


Posa laminato ad incastro

Nella foto: Posa laminato ad incastro


Per adattare il pavimento alle misure dell’ambiente e alla presenza di eventuali tubature, è necessario tagliare alcune doghe. Inoltre, se l’ambiente è molto ampio, è opportuno utilizzare dei giunti di dilatazione ogni sei o sette metri in modo che il pavimento abbia lo spazio necessario ad assorbire, appunto, la dilatazione dovuta alle variazioni del tasso di umidità, e non si sollevi.


Al termine della posa si possono montare i battiscopa e riposizionare le porte, eventualmente segate al di sotto, per adattarsi all’aumento di quota dovuto al montaggio del laminato su pavimento esistente.


Tutta questa procedura può leggermente variare a seconda del disegno di posa scelto e dalla relativa sagoma delle doghe. Qualche esempio? Nella posa a correre le doghe sono rettangolari e di lunghezza variabile e sono montate una dietro l’altra.


Nella posa a spina di pesce le doghe hanno tutte la stessa dimensione e possono essere di forma rettangolare – spina di pesce italiana – oppure a forma di parallelepipedo – spina di pesce francese ­– e sono montate in posizione angolare.


Nella posa a mosaico le doghe sono rettangolari e di uguale dimensione e vengono montate alternando posa verticale e posa orizzontale.


Taglio laminato

Nella foto: Taglio laminato


Finiture e tagli

La scelta del disegno di posa ci porta ad affrontare gli aspetti relativi allo stile che intendiamo dare all’ambiente. La versatilità del pavimento in laminato risiede, infatti, anche nella grandissima varietà di finiture e di tagli disponibili.


Per finiture intendiamo l’aspetto della superficie che riproduce quello del legno vero e proprio: dal classico rovere naturale, alla più rustica quercia passando per gli effetti sbiancati dall’accento shabby ai grigi, più contemporanei e minimali.


Nella scelta della finitura occorre tenere presente la palette cromatica degli arredi e delle pareti a cui il pavimento deve abbinarsi in armonia e anche dell’atmosfera che ricerchiamo: informale oppure professionale? Accogliente oppure glamour?


Dal momento che il pavimento in laminato riproduce in modo realistico il legno vero e proprio, sulla superficie possono essere presenti anche i tipici nodi che conferiscono un aspetto più rustico e caldo.


Un’altra variabile è lo spessore, nonché la dimensione del modulo: i listelli piccoli hanno un profilo più urbano, mentre le grandi doghe evocano un’estetica più country e di montagna.


Talvolta, infine, le doghe presentano una bisellatura sui lati: una smussatura più o meno evidente che in fase di posa assume l’aspetto di una sorta di fuga tra le doghe. La bisellatura si presenta in alcuni casi solo sui due lati lunghi della doga, in altri casi anche sui lati corti.