Come pulire il parquet, consigli utili e prodotti per non rovinarlo

I colori caldi e soprattutto le texture delle fibre del legno dei pavimenti in parquet conferiscono un tocco di eleganza classica agli ambienti domestici. Se poi alle qualità estetiche si uniscono una buona versatilità e una buona semplicità di installazione, si capisce perché si tratta di una delle soluzioni più diffuse. Per fare in modo che i pregi del parquet non svaniscano con il passare del tempo, bisogna prendersene cura nel modo giusto, abbinando la pulizia quotidiana ad alcuni interventi più specifici che servono a conservare più a lungo l’aspetto e l’integrità del legno. In questo articolo vedremo quali sono le caratteristiche delle tipologie di parquet più comuni e qual è il procedimento più adatto per pulirlo in maniera adeguata, scegliendo i prodotti giusti per evitare di danneggiarlo o sciuparlo.


Caratteristiche del parquet

I pavimenti in parquet sono una vera e propria opera artistica ed è per questo che vanno trattati con cura e rispetto. L'unico modo per farlo è conoscere le peculiarità specifiche del proprio pavimento, in modo da scegliere il metodo di pulizia più adeguato (per informazioni più approfondite sul parquet, consigliamo la lettura di questa guida)
Innanzitutto le caratteristiche di ogni parquet dipendono dal tipo di legno (o 'essenza') utilizzato per la produzione dei singoli listelli (o doghe). Le opzioni sono tre:

  • Legno massiccio: viene ricavato da qualsiasi sezione di un tronco d’albero (mentre il massello viene estratto solo dalla parte più interna);
  • Legno multistrato o supportato: si tratta di un materiale composto da più strati di essenze legnose diverse; la parte visibile di ogni listello è costituita da legno nobile;
  • Laminato: è un prodotto di origine completamente artificiale; prevede un’anima fatta di fibre legnose (simile al truciolato), ricoperta da una stampa che riproduce la texture del legno naturale; questa viene protetta da un film di materiale plastico mentre la base è costituita da un supporto (detto anche controbilanciatura).

Parquet Multistrato

Parquet Laminato



Le essenze utilizzate per i parquet possiedono specifiche caratteristiche meccaniche (durezza, durabilità, ritiro volumetrico e stabilità dimensionale) ed estetiche (texture, fibrosità, colore e nodi).Le doghe vengono catalogate in diverse classi d’aspetto, secondo i parametri fissati dalla Norma UNI EN 13489.Le classi possono essere indicate con una lettera dell’alfabeto (da ‘A’ a ‘D’) oppure da figure geometriche (cerchio, triangolo e quadrato); in generale, le essenze di qualità migliore sono quelle che rientrano nella classe ‘A’ o in quella del ‘cerchio’, in quanto sono quasi del tutto prive di una serie di elementi (alburno, nodi, cretti, deviazioni della fibratura, variazioni di colore, specchiature o alterazioni biologiche) che ne possono alterare la qualità estetica. Le essenze più diffuse per la realizzazione dei parquet sono:

  • Rovere: questo tipo di legno si caratterizza per la durevolezza, l’ottima resistenza meccanica, la capacità di non patire gli attacchi di funghi e muffe e l’invecchiamento lento. Dal punto di vista estetico, i pavimenti in rovere risultano molto eleganti, grazie ad una fibratura irregolare ed alla varietà cromatica;


  • Frassino: legno semiduro, caratterizzato dal colore chiaro e dalla buona resistenza meccanica; presenta fibrature regolari ed è piuttosto duraturo ma soffre insetti e parassiti;


  • Doussiè: essenza di origina africana, si presenta di colore bruno con sfumature rossastre; è più duro degli altri legni, resiste bene alla flessione ed alla pressione ma tende a scurire piuttosto facilmente.

Parquet doussie

Parquet Doussiè


Oltre al tipo di materiale, il parquet può essere catalogato anche in base alla finitura.. Rispetto a quanto accadeva in passato, quando le doghe in massello venivano prima posate e poi rifinite, oggi si predilige la realizzazione di doghe prefinite, pronte per essere assemblate senza ulteriori interventi.Le principali tecniche di rifinitura del parquet sono l’oliatura, la verniciatura, la spazzolatura, la piallatura e i procedimenti per ottenere l’effetto anticato.

Parquet oliato


L’oliatura è una tecnica di finituradelle doghe in legno per mezzo di olio o cera. Le fibre del legno, impregnandosi di queste sostanze, conservano il proprio colore naturale, acquistando una nuova brillantezza. Grazie a questo tipo di trattamento, il parquet conserva l’aspetto naturale del legno e lo protegge efficacemente dall’usura.


Parquet verniciato


Come si può intuire già dal nome, la verniciatura è un trattamento che prevede l’applicazione di uno strato di vernice sopra il parquet; a differenza delle sostanze oleose, il prodotto non penetra all’interno delle fibre del legno, ma lo ricopre solo in superficie, creando una pellicola protettiva trasparente o colorata. Nel primo caso, l’effetto è più naturale mentre utilizzando vernici colorate, si possono creare vari motivi decorativi; lo scopo funzionale della verniciatura resta però lo stesso: proteggere il legno dall’usura e dagli agenti esterni che possono rovinarlo.


Parquet spazzolato


I parquet spazzolati sono pavimenti rifiniti con una tecnica denominata spazzolatura; essa consiste in una finitura superficiale delle doghe in legno, effettuata per mezzo di apposite spazzole che, senza danneggiare le fibre del legno, rimuovono un sottile strato di materiale in superficie. Il risultato è un piano di calpestio leggermente rugoso, in grado di coniugare una buona durevolezza ad un effetto completamente naturale; la spazzolatura è un trattamento al quale può essere sottoposto qualsiasi essenza per parquet.


Parquet anticato


Il parquet anticato è un pavimento realizzato con legno ‘invecchiato’, ossia finito con una tecnica (anticatura) che simula gli effetti dell’usura da calpestio, ideale per arredare ambienti in stile vintage o rustico. Le doghe vengono trattate prima con spazzole abrasive, per accentuare le venature delle fibre legnose, e poi cosparse con prodotti specifici che accentuano la texture del legno e al contempo proteggono il parquet dal deterioramento.


Parquet piallato a mano


Questo tipo di parquet viene ottenuto tramite un processo di piallatura manuale, in grado di conferire un aspetto rustico ed originale ad ogni singola doga. L’effetto ‘artigianale’, dovuto alla maestria del piallatore, può essere ottenuto anche con appositi macchinari; si tratta di una finitura molto originale che esalta le caratteristiche naturali del legno.


I metodi di pulizia del parquet quotidiana

Un parquet di qualità ha bisogno di cura ed attenzioni costanti, ovvero di pulizia e manutenzione. Nella seconda parte di questo articolo vediamo come pulire il parquet prefinito, sia esso verniciato o oliato, e quali prodotti scegliere per conservare e valorizzare i pavimenti più pregiati.

Anzitutto, alcuni consigli di carattere generale per pulire bene il parquet. Il primo è quello di evitare detergenti troppo aggressivi (così come sostanze naturali acide o corrosive) che potrebbero macchiare o scolorire le superfici fino danneggiarle in modo irreparabile. Un secondo accorgimento riguarda l’acqua: non deve essere calda, non bisogna usarne troppa e non va mai versata direttamente sul pavimento da pulire. Fatte queste premesse, vediamo di seguito come lavare il parquet, tenendo conto delle caratteristiche e delle finiture specifiche.

Lavare il parquet


I pavimenti in legno vanno puliti con regolarità: se non tutti i giorni, almeno un paio di volte a settimana. Prima di passare al lavaggio vero e proprio, bisogna rimuovere la polvere e gli altri residui di sporco che si accumulano ogni giorno sulla superficie del parquet; meglio utilizzare un panno antistatico morbido (soprattutto sui parquet oliati), una scopa apposita o un’aspirapolvere; evitare lo spazzolone con le setole dure che, malgrado il panno, potrebbero graffiare il legno. Fatto ciò, si può procedere a lavare il parquet, tenendo presente che non tutti i pavimenti di questo tipo sono uguali e quindi non possono essere trattati tutti allo stesso modo.

Per lavare un parquet oliato, ad esempio, si deve preparare una soluzione di acqua e sapone (un detergente neutro o uno di manutenzione che contenga una parte oleosa) mentre per un verniciato è sufficiente un sapone neutro: evitare ammoniaca, detersivi schiumosi e candeggina, in quanto potrebbero danneggiare rimuovere lo strato di vernice o intaccare il legno delle doghe.La soluzione detergente va applicata con un panno morbido e pulito che non sia troppo umido; le superfici vanno trattate in maniera delicata, così da evitare graffi (specie sui parquet verniciati) e asciugate con cura, per non lasciare aloni o macchie antiestetiche di acqua secca.

Sgrassare e lucidare il parquet


La manutenzione dei pavimenti in legno non comprende solo attraverso un’accurata pulizia giornaliera o settimanale ma prevede anche altre operazioni,che servono a conservare il più a lungo possibile l’aspetto e l’integrità delle doghe. Vediamo quindi come trattare il parquet dopo averlo lavato; molto dipende dal tipo legno da trattare e dalle condizioni in cui si trova; i pavimenti rifiniti ad olio oppure a cera, siccome non sono protetti dalla pellicola presente su quelli verniciati, sono tendenzialmente più esposti all’usura dovuta al costante calpestamento e quindi necessitano di una manutenzione maggiore anche se piccoli graffi e abrasioni possono essere corretti con cera o sostanze oleose. Da questo punto di vista, i pavimenti in legno verniciato sono più delicati perché i danni superficiali dello strato di vernice sono più evidenti ed è più difficile ripararli.

I pavimenti in verniciato o laminato non necessitano di operazioni di lucidatura poiché l’essenza legnosa e l’anima in fibra di legno sono ‘isolate’ da uno strato protettivo esterno. I parquet oliati, invece, richiedono una manutenzione costante che prevede, oltre alla normale pulizia (quotidiana o settimanale) anche una lucidatura periodica, mediante l’applicazione di olio o cera; questa operazione deve essere effettuata, in genere, almeno due volte all’anno. Il motivo è semplice: i pavimenti di questo genere hanno bisogno di essere costantemente ‘nutriti’ tramite l’applicazione di queste sostanze che rendono il legno più brillante e praticamente indistruttibile; prima di passare alla lucidatura a olio o a cera, però, è necessario sgrassare accuratamente la superficie del parquet, così da permettere al prodotto che verrà applicato successivamente di essere assorbito dalle fibre legnose e di distribuirsi in maniera omogenea sulla superficie del parquet.

Pulizia del parquet

I pavimenti in legno nobile possono essere trattati sia con prodotti naturali(come ad esempio succo di limone, olio d’oliva, bicarbonato o cera d’api) sia con detergenti chimici appositi. In entrambi i casi vanno utilizzati per ottenere una soluzioneacquosa che non risulti troppo corrosiva, specie quando si deve trattare un parquet oliato. Tra i prodotti di origine industriale per la pulizia dei pavimenti in legno vi sono LaminClean e Lios Soft, acquistabili QUI. Il primo è un detergente specifico per laminati mentre il secondo è un prodotto nutriente per pavimenti in legno: entrambi vanno applicati a temperature comprese tra i 10° ed i 25° utilizzando uno straccio e possono essere utilizzati anche in soluzione diluendo tre dosi per ogni litro d’acqua.

Nella foto: Lamin Clean 1LT

Nella foto: Soft 1LT



Quando si acquista un prodotto di questo tipo è importante verificare quali siano le specifiche tecniche e se queste sono congruenti con le caratteristiche del pavimento da trattare. A tal proposito bisogna controllare bene le etichette con le indicazioni tecniche e, cosa più importante, rispettare dosaggi e prescrizioni per il corretto utilizzo dei detergenti.